Quando parliamo di revamping impianti, specie riguardo quelli che producono energie rinnovabili, all’interno di Tonello Energie sappiamo bene di suscitare un certo interesse. Il nostro obiettivo però è stimolare la consapevolezza e l’interesse, soprattutto nel nostro pubblico di riferimento. Un pubblico composto di professionisti, imprenditori, gestori di impianti, e organizzazioni che intendono procedere ad una trasformazione energetica del proprio business in senso rinnovabile.

Comprendiamo bene quindi, come questo tema possa essere di importanza chiave in un periodo come questo, dove andiamo a chiudere un anno ricco di opportunità e non sappiamo in concreto e nel dettaglio cosa ci aspetterà realmente nel 2026.

Revamping impianti fotovoltaico e biogas 2026: opportunità per tutti

Nel panorama della gestione energetica europea, il revamping degli impianti fotovoltaici e per la generazione di biogas e biometano, rappresenta ad oggi la soluzione più indicata per tutti coloro che hanno intrapreso il percorso di transizione energetica del proprio business.In modo particolare, il revamping degli impianti è una opportunità da sfruttare per il settore del C&I e degli impianti Utility Scale. L’obiettivo è chiaro e definito. Perseguire un aumento della redditività, della sostenibilità e della competitività degli asset produttivi. Questa serie di interventi, sempre più adottata da aziende (specie se energivore) e investitori, consente di valorizzare impianti esistenti attraverso “aggiustamenti” mirati all’ammodernamento tecnologico-componentistico e gestionale degli stessi.

Con l’avvicinarsi del 2026, anno chiave per l’attuazione delle direttive europee sulla decarbonizzazione e l’efficienza energetica, il revamping degli impianti si configura come una leva strategica fondamentale per il settore B2B, in grado di generare vantaggi economici, finanziari e operativi nel medio-lungo termine.

Un intervento cruciale per il futuro degli impianti industriali

Il revamping consiste in interventi di carattere tecnico, volti a ottimizzare impianti di generazione rinnovabile esistenti, migliorandone l’efficienza, la capacità produttiva e la gestione. Nel fotovoltaico, si interviene su moduli, inverter, cablaggi e sistemi di monitoraggio. Nel biogas, si agisce su digestori, motori di cogenerazione, sistemi di upgrading e automazione dei processi.

Questa strategia è particolarmente indicata per impianti commerciali, industriali e utility scale, dove l’obiettivo è massimizzare la produzione energetica e la redditività, riducendo al contempo i costi operativi e i rischi gestionali.

Un intervento “cost effective”

Il revamping degli impianti viene sempre presentato come un intervento dagli indubbi vantaggi, ma altrettanto spesso, quando le imprese chiedono conto degli effettivi benefici sui loro volumi produttivi e fatturati, le risposte sono generiche e fumose. Ecco perchè è importante per noi, sottolineare nel dettaglio gli aspetti positivi derivanti dall’installazione di un sistema per la produzione di energia rinnovabile.

1. Aumento del R.O.I e valorizzazione dell’asset aziendale

Il revamping degli impianti consente di estendere la vita utile dello stesso e incrementare la produzione energetica. Ad esempio, la sostituzione di moduli fotovoltaici obsoleti con tecnologie ad alta efficienza, può portare a incrementi produttivi superiori al 30%, con impatti diretti sul ritorno dell’investimento (R.O.I).

2. Riduzione OPEX e miglioramento della marginalità

L’ammodernamento tecnologico riduce i costi di manutenzione e gestione, grazie a componenti più affidabili e sistemi digitali di controllo delle performance energetiche. Questo si traduce in una riduzione dei costi operativi (OPEX) fino al 25%, migliorando la marginalità dell’impianto.

3. Maggiore bancabilità e accesso a finanziamenti ESG

Gli impianti sottoposti a revamping, risultano più appetibili per fondi infrastrutturali, banche e investitori ESG, grazie a un aumento della loro affidabilità, conformità normativa e performance energetica. Inoltre, il revamping degli impianti può essere finanziato tramite contratti EPC spesso supportati da incentivi pubblici e fondi europei.

Benefici gestionali e operativi per impianti C&I e utility scale

I nuovi sistemi di monitoraggio, permettono una gestione basata su un approccio data-driven (analisi predittive, manutenzione proattiva e ottimizzazione in tempo reale). Questo è essenziale, soprattutto guardando agli impianti multi-sito e di grandi dimensioni, dove la continuità operativa è un fattore critico.

Il revamping consente inoltre, di allineare gli impianti alle normative tecniche e ambientali più recenti, riducendo il rischio di sanzioni e migliorando la sicurezza. Inoltre, facilita l’integrazione con sistemi di accumulo e smart grid, aprendo nuove opportunità in termini di flessibilità e partecipazione ai mercati di servizi collegati a queste installazioni.

Autoconsumo e vendita: la strada giusta passa dall’ottimizzazione

Per le aziende del settore C&I, l’autoconsumo rappresenta una leva fondamentale per ridurre la dipendenza dalla rete, e proteggersi dalla volatilità dei prezzi. Un impianto sottoposto a revamping può coprire fino al 70% del fabbisogno energetico di uno stabilimento, generando risparmio significativo e migliorando la sostenibilità economica e operativa dell’azienda.

Nel caso degli impianti utility scale, il revamping consente di massimizzare la produzione energetica vendibile sul mercato, migliorando la redditività dei contratti PPA (Power Purchase Agreement) e l’accesso ai Mercati Spot (contesti dove flessibilità e disponibilità immediata dell’offerta, sono elementi chiave). Impianti più performanti, possono inoltre partecipare con maggiore efficacia e affidabilità a meccanismi di capacity market. Ne beneficiano anche le aste pubbliche, sollecitate dai volumi di energia generata e dalla qualità degli impianti costruiti.

Biogas e biometano: dalla neutralità climatica, un primo passo nella giusta direzione

Il biogas e, in particolare il biometano, rappresentano le tecnologie più promettenti e con potenzialità di sviluppo maggiori, per quanto riguarda la produzione energetica in regime di neutralità di emissioni. A differenza di altre fonti rinnovabili, il biogas ha una serie di vantaggi che lo rendono una forma di energia molto appetibile per aziende e investitori:

• Valorizza scarti agricoli e agroindustriali, promuovendo l’economia circolare.
• Produce energia “programmabile”, che grazie a questo aspetto è in grado di bilanciare la rete del gas.
• Ridurre le emissioni di metano da rifiuti organici, contribuendo alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Il revamping degli impianti biogas, permette, inoltre, di ottimizzare i processi biologici responsabili della digestione anaerobica, di migliorare l’efficienza generale dei sistemi interni agli impianti, e di integrare (o ammodernare) sistemi di upgrading per la produzione di biometano, rendendo quindi l’impianto più competitivo e sostenibile.

Revamping Impianti: verso il 2026

Con l’entrata in vigore di nuovi regolamenti europei come il RED III e il Net-Zero Industry Act, il revamping degli impianti diventerà una condizione necessaria per accedere a incentivi e certificazioni ambientali. Il mercato tende sempre più a premiare gli impianti più efficienti, digitalizzati e integrati con sistemi di accumulo e gestione intelligente. Il revamping degli impianti fotovoltaici e per la generazione di biogas e biometano, è una scelta strategica per aziende, investitori e operatori energetici, che vogliono allinearsi con gli standard richiesti da un contesto sempre più rispettoso dell’ambiente. Parliamo infatti di una tecnologia che concorre a migliorare la redditività del comparto produttivo, mentre contribuisce attivamente alla transizione energetica.

In vista del 2026, investire nella modernizzazione di asset economici strategici, significa cogliere le opportunità offerte dal mercato, aumentare la resilienza e posizionarsi come protagonisti della transizione energetica contribuendo a generare #energiaallaportataditutti.

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