Da secoli gli uomini sfruttano l’energia presente nelle correnti d’acqua per compiere azioni quotidiane. Nell’antichità, infatti, era solito servirsi di mulini ad acqua per macinare i cereali o per lavorare le stoffe. Ad oggi, la forza dell’acqua viene utilizzata principalmente per produrre elettricità. Infatti, a livello mondiale, si stima che l’energia idroelettrica contribuisca alla produzione del 16% di tutta l’energia elettrica generata.
Anche se ai giorni nostri il binomio acqua-elettricità è piuttosto assodato, in passato non è sempre stato così. Solo sul finire del diciannovesimo secolo, infatti, si cominciò a produrre energia elettrica sfruttando la forza potenziale delle correnti d’acqua. La svolta si verificò circa una ventina d’anni dopo la costruzione della prima turbina moderna ad acqua per opera di James Francis, un ingegnere anglo-americano. Nel 1879 venne costruita la prima centrale idroelettrica in Canada, alle Cascate del Niagara.
Come funziona un impianto che sfrutta l’energia idroelettrica
La tipologia di impianto che permette di sfruttare questa energia rinnovabile è la centrale idroelettrica. Solitamente una centrale idroelettrica è un sistema composto da tre elementi principali: un impianto responsabile per produzione di elettricità, una diga che può essere aperta e chiusa per controllare il flusso dell’acqua e una riserva di acqua dove viene stoccata l’acqua. L’acqua che scorre attraverso la diga colpisce delle turbine, provocando il loro movimento. La turbina aziona a sua volta un generatore, che converte l’energia meccanica in energia elettrica.
La quantità di elettricità prodotta dipende innanzitutto dalla posizione della centrale idroelettrica. Inoltre, anche il volume stesso dell’acqua che aziona le turbine ha un ruolo importante nel determinare la capacità produttiva della centrale. Di solito, l’energia prodotta viene trasportata tramite tralicci e viene utilizzata per alimentare case, aziende e per svolgere funzioni di vario genere. Va precisato che alcune centrali idroelettriche non si servono di dighe, ma riescono ugualmente a produrre elettricità in modo efficiente.
Vantaggi e svantaggi dell’energia idroelettrica
L’energia idroelettrica è vantaggiosa per diversi motivi. In primo luogo, una volta costruita la centrale, la fonte energetica – l’acqua – è gratuita ed è sempre alimentata dai fenomeni atmosferici come la neve e le piogge. In secondo luogo, gli impianti sono facilmente controllabili in base al fabbisogno di energia necessario. L’acqua ha un’enorme potenziale energetico e, pertanto, l’energia idroelettrica è una fonte energetica rinnovabile da cui si ricavano ingenti quantitativi di elettricità.
L’energia idroelettrica, però, può anche avere risvolti negativi per l’ecosistema fluviale o per le comunità circostanti, danneggiando la flora e costringendo le popolazioni locali a migrare in altri territori. Quest’ultimo risvolto negativo riguarda maggiormente i grandi impianti, ma le sue ripercussioni non sono da escludere del tutto anche in caso di piccole centrali idroelettriche.
Le dighe impediscono inoltre ai pesci di nuotare a monte per deporre le uova. All’interno degli impianti sono presenti dispositivi che permettono ai pesci di passare, ma non sempre queste misure sono efficaci e operano secondo le aspettative. In alcuni casi, infatti, i pesci vengono intrappolati o disturbati da ostacoli di vario genere. Di conseguenza, la presenza di una centrale per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica può provocare cambiamenti profondi dei flussi migratori, minando le popolazioni di pesci presenti in una determinata area geografica. Le centrali idroelettriche, inoltre, possono anche causare delle diminuzioni del livello di ossigeno disciolto in acqua, danneggiando gli habitat fluviali.
Alcuni ritengono che il materiale organico in decomposizione presente nei serbatoi rilascia metano, un potente gas serra che contribuisce al riscaldamento globale. Va però precisato che queste emissioni sono irrisorie se confrontate con quelle registrate da altri impianti di produzione di elettricità che impiegano combustibili fossili, permettendo a questo tipo di energia rinnovabile di essere comunque considerata amica dell’ambiente.
L’impatto ambientale dell’energia idroelettrica può essere ridotto e mantenuto molto più basso rispetto a quello provocato da altre fonti energetiche. In questo settore il progresso tecnologico sta producendo molte migliorie per rendere lo sfruttamento di questa fonte energetica preziosa sempre meno dannoso per l’ambiente.
In alcuni luoghi, inoltre, i piccoli impianti idroelettrici possono trarre vantaggio dai flussi idrici o dalle infrastrutture esistenti. Le prese d’acqua e le turbine speciali possono aiutare a garantire una migliore aerazione dell’acqua rilasciata da una diga per affrontare il problema dell’ossigeno disciolto. In aggiunta, le aperture e le chiusure delle dighe possono essere pianificate in modo più strategico per consentire passaggi di pesci; i flussi d’acqua nelle dighe già esistenti possono essere calibrati per dare agli ecosistemi più tempo di recupero dai cicli che vengono periodicamente effettuati per la produzione energetica.
L’acqua è un bene prezioso e sicuramente molto utile per la produzione di energia in modo pulito. Sebbene la realizzazione di centrali idroelettriche porti con sé alcuni risvolti negativi, sta all’uomo costruire e progettare nel modo più adeguato questi impianti, prestando particolari attenzioni all’ambiente circostante e a chi popola le aree designate. Combinando progresso tecnologico e capacità di progettazione, infatti, si potranno realizzare impianti per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica in grado di produrre elettricità in modo pulito senza danneggiare l’ambiente.