DECARBONIZZAZIONE: UN PERCORSO A OSTACOLI

Decarbonizzazione

Calzature su Misura

Se vi siete mai avventurati su pendii innevati per una escursione o una scalata, o in lunghe passeggiate in montagna fra paesaggi dai toni ovattati e strade impervie, avrete ben presente l’importanza di utilizzare delle buone scarpe. Avere delle suole di qualità ed una calzatura solida, risultano fattori fondamentali per affrontare anche il percorso più difficoltoso. Calzature che vi permettano di non affondare in un terreno coperto dalla coltre bianca, lasciando impronte riconoscibili.
Un esempio ricco di metafore e piuttosto articolato, ma che ci è utile per parlarvi di un altro tipo di coltre, dal carattere decisamente meno poetico, e la cui gestione rappresenta probabilmente uno dei problemi del millennio. Per prevenire i problemi legati alla sua formazione, anche in questo caso serve intraprendere un percorso. Come per la camminata descritta all’inizio inoltre, è fondamentale attrezzarsi. Un buon punto di partenza sono anche qui le “giuste scarpe”.
In questo approfondimento vi parliamo di emissioni e decarbonizzazione.

Decarbonizzazione, un dibattito difficoltoso

Il dibattito generato dalla non più rimandabile necessità di una transizione ecologica, pone enfasi sulla cosiddetta impronta di carbonio generata da ogni attività umana. L’opinione pubblica pone enfasi specialmente sulle emissioni legate ai trasporti, ma noi oggi vogliamo parlarvi di quelle determinate dall’attività agricola e industriale. Il processo che tutte le istituzioni e noi rappresentanti del settore dobbiamo mettere in campo per abbattere l’impronta di queste scomode scarpe, si definisce decarbonizzazione.
Ora capite perché avere le “calzature giuste”, risulta importantissimo per tutti coloro che sono impegnati nel processo di transizione energetica e decarbonizzazione?
Gli studi nel settore delle energie rinnovabili, uniti all’evoluzione del quadro normativo, incoraggiano le imprese e i privati a portare avanti una serie di iniziative legate all’abbattimento delle emissioni.

Tuttavia, il lavoro da fare è ancora molto. Ci sono una serie di ostacoli che ogni giorno questo lungo processo deve affrontare. I due più importanti sono:

  • Greenwashing: Il sistematico utilizzo da parte delle imprese, di una narrazione ingannevole riguardante i temi della transizione ecologica. Questo molto spesso si traduce in azioni insufficienti e in iniziative ammantate di intenti “green” ma dal carattere molto meno ecologico;
  • Campagne di “Guerrilla marketing” a tema fonti fossili: il cadenzato e mirato ricorso a campagne di comunicazione, e utilizzo di opinion leaders/influencers, per veicolare messaggi specifici. Questi sono sempre più precisi, corredati da dati, cifre e informazioni specifiche, tutto con l’obiettivo di sottolineare l’ineluttabilità della dipendenza da fonti fossili.

Un altro importantissimo fattore che rallenta il cammino, risulta essere la mancanza di interventi coordinati. L’inesistenza di un livello intermedio e di coordinamento, impedisce di identificare degli obiettivi che vadano oltre il livello macro. In pratica si fatica a creare un decalogo di azioni precise che metta in pratica quanto proposto per sommi capi dalle organizzazioni internazionali e da quelle nazionali.
Tutta questa serie di problematiche non fa altro che continuare a delegittimare il percorso intrapreso verso la decarbonizzazione.
Tutto ciò, non ci permette quindi di valutare quale sia il miglior “paio di scarpe” adatto alla nostra lunga camminata. Questa incertezza (e di conseguenza inazione) sta diventando un problema sempre più grosso, una questione da trattare con la massima urgenza e da non rimandare a tempo indefinito.

Soluzioni “allineate” per la decarbonizzazione

Quello che possiamo fare è continuare a lavorare a soluzioni sempre più performanti e innovative. come attori chiave all’interno del processo di transizione ecologica e di progressiva decarbonizzazione, dobbiamo puntare ad un sempre più stretto coordinamento fra tutti gli stakeholder coinvolti nei progetti che andiamo a realizzare. Questo non solo per cercare di migliorare sempre di più in quello che facciamo, ma per cercare di portare un contributo tangibile.
La riduzione delle emissioni non è un processo che si può portare avanti in ordine sparso, e richiede degli step intermedi condivisi da tutti. Singoli pezzi di un puzzle che si devono incastrare alla perfezione. Non possiamo quindi lavorare unicamente a soluzioni tampone.

È vero poi che ogni territorio ed ogni attività economica, presentano una loro peculiarità e meritano una soluzione studiata in maniera specifica. In quest’ottica un’opera di coordinamento è quanto mai fondamentale; solo così sarà possibile raggiungere gli obbiettivi previsti.
È infine fondamentale per le aziende, portare avanti un costante lavoro di informazione e formazione dell’opinione pubblica. Un messaggio che si concentri sempre più sulle opportunità offerte dal mercato dei sistemi di energia rinnovabile. Contenuti che però non dimentichino gli ostacoli ancora da eliminare lungo questo percorso. In primis perché questi esistono, e non spariscono magicamente nel momento in cui non se ne parla più. Ma soprattutto per far capire al pubblico come riconoscerli, dando modo di attuare tutte le strategie più mirate per difendersi.

Questa serie di azioni, ci permette come azienda non solo di farci conoscere, ma rappresenta il nostro contributo al grande sforzo collettivo verso la decarbonizzazione.
Un processo che deve diventare strutturale, nel nostro paese, in Europa e nel mondo. Un cammino al quale daremo sempre più il nostro contributo, fornendo sempre nuove soluzioni per generare #energiaallaportataditutti

 

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