In decenni di storia nessuna tecnologia energetica ha avuto un impatto così divisivo, come quella che ha permesso di iniziare a produrre biogas e biometano.
Le prospettive di produzione mondiale stanno rapidamente aumentando. Secondo un rapporto IEA infatti, nel 2035 potrebbero crescere fino al 40% in più, e arrivare ad una produzione pari a quasi 100.000.000.000 di metri cubi. Ciò significherebbe superare di circa il 25% la domanda mondiale di gas naturale.

Partiamo dal presupposto che investire in sistemi per produrre biogas e biometano, significa costruire un futuro fatto di SICUREZZA ENERGETICA. Una considerazione non da poco, in tempi così complessi dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e di transizione verde. Immaginate i costi che le imprese stanno sostenendo per quanto riguarda la reperibilità di fonti energetiche. Su queste si basa l’intero ciclo aziendale, dato che parliamo di risorse che vengono impiegate in processi produttivi e soprattutto logistica, stiamo parando molto spesso di centinaia di migliaia di euro di spese da ascrivere alla voce “costi di gestione”, e non è un tema secondario. Sono proprio quei costi infatti, a contribuire ad un modo di pensare arcaico. Una linea di azione che porta le imprese a pensare che non vale la pena sostenere investimenti in R&D, soprattutto riguardo il tema della indipendenza energetica.

PRODURRE BIOGAS: SOLUZIONI PER “BEGINNERS” DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

Le opportunità per iniziare non mancano; tuttavia, per partire, è necessario avere a disposizione una produzione da cui derivino degli scarti biodegradabili. Dei rifiuti che possono spaziare dai liquami e letami (bovini in particolare), alle rimanenze derivanti da frutta, verdura, granaglie e paglia. Possono essere impiegati per produrre biogas anche colture come mais, sorgo e triticale.

Molto spesso le imprese non hanno contezza del potenziale rappresentato dalle loro produzioni di rifiuti, residui e scarti. Il compito di partner come Tonello Energie, in questo caso è duplice. La nostra natura di EPC ci mette di fronte infatti ad un compito piuttosto complesso. Non si tratta infatti solamente di attività di progettazione e costruzione, amministrativa e autorizzativa. Questo presuppone che ci sia già una volontà di partire con la realizzazione dell”impianto.

L’imprenditore che vuole iniziare a produrre biogas, (il “beginner“), mostra spesso molto entusiasmo. Spesso però gli iter burocratici necessari a partire, sono un freno anche verso le spinte più positive.
Le opzioni per quanto riguarda il percorso autorizzativo per produrre biogas sono generalmente 3:

  • Comunicazione Semplice: questa autorizzazione riguarda modifiche non sostanziali ad impianti già autorizzati. Prevede un obbligo di comunicazione all’autorità competente e un aggiornamento dell’autorizzazione dopo 90 giorni dall’ottenimento della stessa.
  • P.A.S (Procedura Abilitativa Semplificata): vi si ricorre in caso di costruzione di impianti con capacità produttiva pari o inferiore a 500 smc/h o riconversione/modifiche non sostanziali di impianti esistenti.
  • A.U (autorizzazione Unica): la cosiddetta Autorizzazione Unica (A.U) si applica a impianti con capacità produttiva maggiore di 500 smc/h. Tali interventi vengono inoltre considerati di impatto rilevante dal punto di vista urbanistico e infrastrutturale. L’iter richiede dai 6 ai 12 mesi e riguarda il coinvolgimento di più attori (fra i quali gli organismi politici e amministrativi regionali, le ARPAV, le ASL) e la Conferenza dei Servizi. Tale autorizzazione prevede di applicarsi sia alla costruzione che alla messa in esercizio che alla connessione in rete.

I tre percorsi disponibili per iniziare la vostra personale transizione energetica, sono parte di un più largo disegno. Un progetto che mira alla progressiva de-carbonizzazione del tessuto produttivo e delle attività economiche in generale. Grazie a questi iter (più o meno semplificati) sarete in grado di iniziare il vostro percorso verso la generazione di energia rinnovabile. Se inoltre, voleste contribuire allo sviluppo di logiche e percorsi di mobilità sostenibile, sarà proprio il bio-metano ad aiutarvi in questo percorso. Questo combustibile infatti, rappresenta la risposta ad oggi più concreta al bisogno di de-carbonizzare dell’industria dei trasporti. Una necessità a cui potete rispondere, grazie ai benefici generati da ciò che normalmente trattereste come un rifiuto, e per il cui normale smaltimento dovreste pagare una somma decisamente non trascurabile.

“BEGINNERS DEL BIOGAS UNITEVI”

Se è vero che ormai le cosiddette “call to action” sono parte della nostra quotidianità, sia online che offline, crediamo sia importante rimarcarne una in particolare, e che abbiamo pensato per l’occasione.

BEGINNERS DEL BIOGAS UNITEVI

Si perchè è dalla costruzione di rapporti solidi, che nasce un’alleanza volta al raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità; quegli stessi che ci permetteranno di portare il nostro sistema produttivo verso uno sviluppo che non arrechi più danni di quanto già fatto all’ambiente che ci circonda. Un esempio può farvi capire bene l’importanza della scelta che come imprenditori potete fare. Sapete che secondo un white paper del World Economic Forum, circa il 90% delle imprese nel mondo è una PMI? La stessa ricerca, sottolinea come tutte queste aziende siano responsabili anche del 40% delle emissioni inquinanti. Questo ci fa capire quanto sia importante per questo tipo di imprese, investire per migliorare il proprio tasso tecnologico, soprattutto in tema di utilizzo di fonti di energia e di controllo delle emissioni di inquinanti.

Investire in tecnologie di transizione come gli impianti per produrre biogas e biometano può rappresentare una svolta per il settore produttivo di questo paese; una svolta che può arrivare solo remando dalla stessa parte. Noi di Tonello Energie saremo pronti ad assistervi nel percorso di realizzazione della vostra personale transizione energetica. Un viaggio che vi porterà verso la generazione di #energiaallaportataditutti.