RICICLO DELLA PLASTICA NEL FOTOVOLTAICO: QUESTIONI PARADOSSALI

Nei nostri approfondimenti legati al riciclo e alla gestione dei rifiuti, abbiamo volutamente deciso di dedicarci alla questione da un punto di vista prettamente generale.

 

Oggi però, è tempo di iniziare a parlare di questa tematica in maniera più specifica, analizzando due elementi che vanno a porre una questione paradossale:

 

Il connubio fra gestione dei R.A.E.E e riciclo della plastica.

 

E’ ormai diventato normale parlare di rifiuti da apparecchiature elettroniche, di recupero delle terre rare, del silicio derivante dai chip e di risorse minerarie.

la tematica è anche parte di un acceso dibattito in ambito pubblico, in quanto le risorse di cui si parla hanno per la maggior parte carattere strategico.

 

Meno interesse paradossalmente, desta il semplice riciclo dei componenti plastici.

Eppure, la plastica rappresenta uno dei problemi del millennio, non solo per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, e i R.A.E.E.

Pensiamo a quanto possa essere pesante il suo impatto sull’equilibrio biologico dell’ambiente marino, e del contenuto di micro-elementi di questo materiale che cresce ogni anno.

 

RICICLO DELLA PLASTICA: UNA SFIDA DA VINCERE

Quando pensiamo ad un impianto fotovoltaico, la prima cosa che ci viene in mente è il pannello solare in sé. Solo in un secondo momento pensiamo al materiale che lo compone, il silicio.

Abbiamo già parlato in numerosi approfondimenti, dell’importanza di diffondere la cultura del recupero di questo minerale, e di quanto pesi sull’ambiente la sua estrazione.

 

Ecco perchè nel corso del tempo sono state testate una serie di soluzioni, riguardanti sia lo sviluppo di materiali alternativi ed innovativi (vedi qui il nostro approfondimento), che di tecniche estrattive sempre meno invasive.

 

La plastica all’interno di questa serie di ragionamenti, non è un materiale secondario. Essa infatti compone una parte residuale dell’impianto stesso, ma non così insignificante in termini di peso.

I dati in questo senso fluttuano fra una media di 1,5 e 2kg per singolo impianto. 

 

E’ importante osservare che in fase di riciclo, le componenti in plastica dei pannelli solari sono separate dagli altri materiali. Questo processo avviene durante il disassemblaggio del pannello.

 

Successivamente, elementi come il silicio e altri metalli vengono ridotti in piccoli frammenti tramite un processo di triturazione, e/o portati ad alte temperature (subendo quindi un nuovo processo di fusione)

Tali materiali, opportunamente testati e depurati da residui e impurità, possono essere quindi riutilizzati.

 

I residui plastici invece, non vengono triturati e trasformati in pellet o barre come avviene per i metalli, ma avviati a specifici centri.

Qui vengono divisi in componentistica di seconda mano direttamente riutilizzabile, o fusi per recuperare una buona percentuale del materiale.

 

Le percentuali di riciclo e riuso sono sempre più alte, anche per quanto riguarda la plastica da fotovoltaico. E’ in questo dato che si rinnova una competizione continua, una sfida da vincere.

 

MODELLARE IL FUTURO

Adottando il fotovoltaico facciamo ogni giorno una scelta etica ed ecologica per quanto riguarda i nostri bisogni energetici.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che anche questa tecnologia utilizza materiali critici dal punto di vista ambientale all’interno della sua filiera costruttiva.

 

Adottare comportamenti rispettosi delle pratiche di riciclo, soprattutto in relazione alla plastica da R.A.E.E, è un altro passo per essere utilizzatori consapevoli, e per essere davvero l’ultimo anello di una catena.

 

Quella stessa che permette a più persone possibile ogni giorno, di accedere ad #energiaallaportataditutti.